riflesso

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venerdì 31 marzo 2017

Amore

Volevo salutarti perché non l'ho fatto mai. Ti ho parlato. Ti ho guardato. Ti ho sognato. Ma non ti ho salutato mai.
Ti ho pensato. Donna o uomo non avrebbe fatto la differenza. La differenza l'avrebbe fatta vederti essere una persona coraggiosa, dolce, presente a te stessa sempre, aperta al mondo e alle sue contraddizioni,  capace di riconoscere un pó di te in ogni cosa diversa da te, sfacciata nel rifiutare ogni forma di viltà e di prepotenza. Ti ho visto camminare con ardimento, passione e fierezza in mezzo alla vita, tra i suoi sassi e le sue asperità, ti ho visto cadere e ricominciare a camminare con un nuovo passo, ti ho visto rifiutare ogni forma di convenienza, di ideologia o di paura, che facilmente possono minare l'animo umano. Ti ho visto piccola diventare grande e poi ancora piccola, in uno spazio senza tempo, senza prima nè dopo, in un presente infinito senza inizio né fine. E lí ho riflesso i miei occhi dentro i tuoi e mi ci sono incatenata. Mi sono inebriata infilando il naso nella tua pelle e il tuo odore è diventato il mio. Ho toccato le tue mani ed i tuoi piedi, e ho ballato nei tuoi movimenti che imparavano un passo dietro l'altro. Ho cantato nel suono della tua voce inventando una musica nuova ad accompagnare ogni tua scoperta.
Ho dipinto il tuo cammino di speranza, di risate a squarciagola, di fame di vita, meravigliosa, fedele, sorprendente, illogica, folle, difficile ma così bella che neppure il sogno più ardito può arrivare alle sue altezze. Ti ho desiderato. Ti ho amato. E ti ho amato. Ancora. Ancora. E ancora. E ti amo. E con questo amore ti saluto. Ti lascio andare libera e immensa e bellissima dovunque tu voglia andare.

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