riflesso

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mercoledì 29 marzo 2017

Indefinito

E poi i diversi. Diverso mi piace. La diversità è il sorprendente meccanismo di un animo libero che rifugge l'appiattimento e l'adesione a modelli prestabiliti, predefiniti, prevaricanti. È apertura mentale, accettazione di altri diversi, ricerca continua. Ed è consapevolezza e coscienza di sé, della propria unicitá. Io sono naturalmente diversa. Mi muovo in base al mio cuore, al mio pensiero, al mio sentire. E mi muovo cercando di non sopraffare, di non imporre. Il potere della massa nella sua accezione più negativa, così come quello delle istituzioni, sta in una logica precisa. Rendere il pensiero su cui si basa indiscutibile, non contrastabile, non opponibile, vero a prescindere. E il fatto che sia "riconoscibile" nella massa o nell'istituzione del momento, rende il fenomeno semplicemente più esteso. Quando vedo questa aberrante logica applicata da quello che si vuole distinguere dalla massa, definendosi diverso perché ha bisogno di sentirsi riconosciuto, perché deve fare rumore,   perché la sua voce deve sentirsi sopra quella di ogni altro, e che allo scopo utilizza modalità violente di sopraffazione, per quello che mi riguarda non è diverso. Solo meno numeroso.

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