riflesso

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martedì 18 ottobre 2011

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Disse: “tu aspetti una risposta”, “si” risposi, “arriverà” disse ancora.
Questo rappresenta il fulcro del mio problema, credo, o forse è solo uno dei tanti che trova il senso di esistere nella ionosfera della mia anima così poco cosciente di sé stessa.
E’ come quando una ragazza sta seduta con le mani in grembo al limitare di una sala da ballo. Si è svegliata con il pensiero di questa serata, da giorni sa il vestito che indosserà, si è immersa nell’acqua profumata di oli preziosi e si è presa cura di ogni parte del suo corpo, ha rilassato la sua mente, ha sorriso alla sua immagine nello specchio ed ha sentito corpo e anima in completa armonia. Il ballo è l’occasione che sta aspettando da tempo, il suo sogno che si avvera. La musica la avvolge, vuole danzare, lasciare i suoi piedi e il suo corpo liberi di esprimersi. Ma non lo fa. Resta seduta ad aspettare. Che succeda qualcosa, che arrivi una risposta al suo attendere.
E non succede niente, non arriva nulla. E il suo sorriso si spegne, insieme alla musica e alle luci. La festa è finita, l'occasione è passata e lei non l’ha vissuta. E’ soltanto rimasta seduta.

martedì 11 ottobre 2011

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“Tu sei a pezzi, hai la testa nel pallone e l’anima in frantumi”, mi disse smettendo di massaggiarmi il collo e sedendomi accanto, mentre tentavo di nascondere le lacrime che mi scaldavano gli occhi.
“Posso provare ad aiutarti, ma tu devi sforzarti di uscire da questa situazione, sei completamente contratta, non c’è un solo muscolo del tuo corpo che non sia in tensione, e appena cerco di scioglierti da una parte, tu ti irrigidisci da un’altra. Perché non riesci a mollare? Cosa ti fa tanta paura? Le persone non sono tutte orribili, solo che tu sei talmente fragile che chiunque può farti male…..”
Io lo sto guardando dritto negli occhi, la mia testa ripete tutte le sue parole e ognuna dipinge la realtà dei miei giorni in cui mi trascino da così tanto tempo da non saper far altro. Mentre le sue parole sono una piena inarrestabile mi scopro a chiedermi se davvero voglio uscirne. Mi sento dirgli di si, solo che non so come fare, non trovo la strada.
Sono così stanca. Spaesata, indifesa, nuda.